Col nome di bromelina si indica un gruppo di enzimi digestivi, presenti nell'ananas (Ananas comosus), che
hanno la proprietà di digerire le proteine e fare cagliare il latte. La bromelina trae il suo nome dalla
famiglia botanica alla quale appartiene l' ananas.
Può essere estratta dal succo dell’ananas fresco o,
come avviene quando si trova sotto forma di supplemento alimentare (in cui è venduta sia sola, sia in
associazione con d' altri enzimi o piante digestive), dal gambo della pianta.
Viene a volte utilizzata come additivo alimentare per intenerire la carne.
Contrariamente agli altri enzimi che sono deteriorati dal sistema digestivo, la bromelina è parzialmente
assorbita dall'organismo e passa nel sangue dove inibirebbe la produzione delle prostaglandine che causano l'
infiammazione, ed avrebbe un impatto benefico sul sistema immunitario.
I meccanismi con i quali svolge la sua azione terapeutica non sono ancora completamente spiegati.
L’ananas era già usato in applicazione esterna dagli autoctoni dei Caraibi per accelerare la cura delle ferite,
proprietà che è stata in seguito attribuita all'azione dell'enzima di questo frutto. I messicani la usavano per
trattare la bronchite, i venezuelani per alleviare l'irritazione della gola e, in alcune tribù brasiliane,
serviva da decongestionante. Ancora oggi, serve nelle Hawaii, in Giappone ed a Taiwan a pulire le ferite e le
ustioni e ad accelerare la loro cura, oltre a facilitare la digestione.
Fin dai secoli scorsi gli europei si sono interessati alla bromelina che al giorno d’oggi è utilizzata
su questo continente per accelerare la cura dopo un intervento chirurgico o una ferita sportiva e curare
la flebite e la sinusite.
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